Durata: 4.25 min
Regia: Chiara Di Pasquali
Paese d’origine: Italia/Australia
Anno: 2013
Lingua: italiano
Genere: documentario
Età consigliata: 13 – 16 anni
Parole chiave
Sinossi
Pensiamo sempre che siano gli altri a emigrare verso l’Italia e non ci ricordiamo quanti italiani sono andati all’estero a cercare lavoro e fortuna. La protagonista di questo video, emigrata in Australia da bambina, è ora una matura signora bilingue. Ci racconta la sua storia e la difficoltà, dopo tanti anni, di mantenere i rapporti con i familiari rimasti in Italia. Non nasconde le caratteristiche complesse e plurali della propria appartenenza e della propria identità: si sente composta da tanti elementi, nessuno dei quali, preso singolarmente, è sufficiente a definirla. Solo il quadro nella sua interezza, e sempre in trasformazione, la identifica.
Premessa
Pensiamo sempre che siano gli altri a emigrare verso l’Italia e non ci ricordiamo quanti italiani sono andati all’estero a cercare lavoro e fortuna.
Tracce di discussione
La discussione sul film può aiutare gli studenti ad approfondire il tema delle migrazioni di ieri e di oggi, il tema dell’identità e dell’appartenenza.
Le migrazioni italiane non si sono mai interrotte. Gli italiani hanno continuato a emigrare. Oggi sono molti, soprattutto giovani, a muoversi in altri paesi, non solo europei, per motivi di studio ma soprattutto per cercare lavoro. Avete amici e/o parenti che vivono all’estero? Quali sono i motivi che li hanno spinti a emigrare? Immagina di dover partire anche tu. Come pensi sia importante prepararsi? Quali difficoltà pensi di dover affrontare?
Proponete agli studenti di pensare a quante cose fanno durante una giornata, a quali sono i loro hobby, le attività che svolgono nel tempo libero, i gruppi a cui appartengono o che seguono sui social media ecc. e di tracciarne una mappa o di raccoglierli in un poster. Poi, a coppie, senza guardare quello che l’altro ha prodotto, chiedete che sia il compagno a comporre una mappa o un poster che descriva l’altro. Confrontate e discutete somiglianze e differenze tra i due.
Per approfondire
Per lavorare durante le ore di lezione di inglese si consiglia di visitare il sito TEACHER SCHOLASTIC che offre dati e strumenti didattici per approfondire il tema dell’immigrazione negli Stati Uniti D’America
CONSIGLIO DI LETTURA
Terza generazione, Melina Marchetta, Mondadori, 1999 (dai 9 anni)
L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Gian Antonio Stella, Rizzoli, 2003 (dai 13 anni)
CONSIGLIO DI VISIONE
Island of Hope – Island of Tears, Charles Guggenheim, 1987 (in inglese)
Italoamerican, Martin Scorsese, 1974 (in inglese)
GLOSSARIO[1]: EMIGRAZIONE
L’emigrazione è il fenomeno sociale che porta un singolo o un gruppo di persone a spostarsi dal proprio luogo originario verso un altro luogo. Tale fenomeno può essere legato a cause ambientali, economiche e sociali, spesso tra loro intrecciate. È l’opposto dell’immigrazione.
All’inizio del ‘900 vi fu una grande ondata di emigrazione dalle regioni meridionali dell’Italia verso gli Stati Uniti e l’Argentina. Dopo la seconda guerra mondiale l’emigrazione meridionale si spostò verso la Svizzera, il Belgio e la Germania occidentale. Vi fu anche una emigrazione verso le regioni dell’alta Italia, in particolare i siciliani in Piemonte (per lavorare alla Fiat di Torino) e i calabresi in Lombardia.
L’emigrazione agli inizi del ‘900 non fu un fenomeno esclusivamente italiano. Tra gli altri popoli europei che lasciarono in massa la loro terra vi furono gli irlandesi, i tedeschi e gli ebrei.
Gli italiani emigrati verso altri paesi europei e oltre oceano dal 1876 al 1920 sono stati 15 milioni (il triplo degli immigrati oggi residenti in Italia che sono pari a 5 milioni e 11 mila). Nel 1913 si registrò il picco massimo della storia dell’emigrazione italiana con quasi 900 mila persone che lasciarono il paese. La stima di tutti gli oriundi italiani (discendenti degli emigrati) nel mondo è vicina agli 80 milioni di persone. E l’Italia continua a essere paese di emigrazione oltre che d’immigrazione, anche se il fenomeno passa sotto silenzio e coinvolge soprattutto giovani istruiti. Ad aprile 2010 i cittadini italiani residenti all’estero erano 4.028.370, aumentanti di circa un milione in quattro anni.