Durata: 2 min
Regia: Pozla
Paese d’origine: Francia
Anno: 2009
Lingua: francese con sottotitoli in italiano
Genere: animazione
Età consigliata: 13 – 18 anni
Parole chiave
Sinossi
Tre scarafaggi discutono ai piedi del frigorifero. Iniziano a scherzare a ruota libera chiedendosi le origini gli uni degli altri. Chi viene dal bagno, chi dalla cucina, chi dal garage. A un certo punto un vicino urla loro di tacere e li minaccia di scacciarli dalla cucina per rimandarli da dove sono venuti e si scopre che sono tutti scarafaggi originari della cucina.
Premessa
Il corto ci consente di pensare alle migrazioni attraverso la metafora di una colonia di scarafaggi in una casa. I media dipingono i flussi migratori come delle emergenze, ma è un problema davvero così grave se le persone si spostano nel mondo?
I dialoghi dei protagonisti, caratterizzati da espressioni gergali e di slang francese, sono utili per un approfondimento sul linguaggio. La lingua è continuamente in evoluzione, si piega a usi diversi e viene arricchita da nuovi apporti, come gli usi innovativi dei giovani (es. argot e verlan) o le commistioni con altre lingue, ed è specchio della società che la utilizza.
Questo film fa parte della serie di 10 cortometraggi contro il razzismo “Vivre Ensemble” realizzati da SOS Racisme.
Tracce di discussione
La discussione sul film può aiutare gli studenti ad approfondire il tema della ricchezza della diversità come una caratteristica che riguarda tutti e l’idea di pluralità che contraddistingue l’esperienza di ciascuno, sia al livello individuale che nella storia dei gruppi.
– Invitate gli studenti a riflettere sulla ricchezza degli accenti, delle lingue e delle provenienze che vengono rappresentate nel corto e chiedete loro di riflettere sulla diversità che contraddistingue tutti i gruppi, anche se, per abitudine, ci si riferisce spesso a essi come a entità omogenee e compatte. Per aiutare la riflessione, potete leggere e commentare insieme questo brano della sociologa Laura Balbo:
“E plurali siamo anche noi, gli italiani, i ‘cittadini’. Siamo persone diverse: facciamo riferimento a differenti contesti territoriali, parliamo una pluralità di dialetti; ci sono profonde disuguaglianze economiche e sociali. Conta il livello di istruzione, a quali mezzi di informazione siamo esposti. A quale delle tante collocazioni politiche ci riferiamo”.
– Cosa scoprono gli scarafaggi alla fine del corto? C’è un’unità nella diversità? Pensare ad una società in trasformazione significa pensare che siamo tutti immersi nel cambiamento e vi contribuiamo.
Invitate gli studenti a pensare all’importanza della dimensione temporale, all’idea che non esista nulla di dato per sempre in modo statico. Aiutateli a riflettere sul fatto che possono esistere delle resistenze al cambiamento: gli immaginari di chi pensa che ciascuno abbia il proprio posto (il bagno, la camera da letto, la cucina) e che lì debba rimanere, ma che questo modo di vedere non corrisponde alla realtà storica delle nostre società e nemmeno alla dimensione individuale delle nostre identità. Come dice Salvatore Veca: “Noi siamo fatti di cose in prestito. Lo siamo anche culturalmente. Animali intrinsecamente insaturi, incompleti e contingenti, ci siamo foggiati protesi nelle culture in cui ci è accaduto di avere una vita da vivere e un’identità, distinta da altre da ricevere, ereditare o inventare, modellare e costruire. Anche in questo senso, possiamo riconoscere in modo perspicuo insieme alla nostra contingenza, il nostro essere intrinsecamente debitori ed eredi. Nello stesso senso in cui siamo fatti di cose prese in prestito, fisicamente e culturalmente, noi possiamo facilmente riconoscere di essere tutti immigranti nel mondo del pensiero”.
Per approfondire
GIOCO DELLA GUIDA
N. 5 Chi è io?
CONSIGLIO DI LETTURA
Oltre Babilonia, Igiaba Scego, Donzelli Editore, 2008
CONSIGLIO DI VISIONE
La classe, Laurent Cantet, 2008